Fractae: il paesaggio antico

ASSOCIAZIONE  PRO LOCO   ’Francesco Durante’

 Stemma del Comune di Frattamaggiore 

FRATTAMAGGIORE  (NA)

Statua del musicista Francesco Durante

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Francesco Durante

 

 

 

 

 

 

 

OMAGGIO AL MAESTRO FRANCESCO DURANTE

Testo di Pasquale Saviano

  

   Il 1684 fu l'anno della nascita di Durante; e nell'epoca della fanciullezza i riferimenti primordiali della sua cultura musicale potrebbero essere stati quelli offerti dall'educazione del padre che era sacrista e cantore in San Sosio; quelli proposti dalla fama dello zio Don Angelo che era Maestro di Cappella e Rettore del Conservatorio di Sant'Onofrio; e non ultimi quelli provenienti dalla cultura popolare e devozionale dei canti canapini frattesi. Sosio Capasso e Raffaele Migliaccio  raccontarono quel tempo dei primi apprendimenti con fraseggio austero e fortemente evocativo delle auree mistiche e musicali del tempio sansosiano. Comunque  sia la preparazione musicale di Durante, rimasto orfano del padre nel 1699, ebbe nell'interessamento dello zio Rettore del Sant'Onofrio il fattore operativo fondamentale. Negli anni dal 1702 al 1705 Durante, con la funzione di primo assistente dello zio al Conservatorio, e con gli approfondimenti tecnici della sua  preparazione, realizzò le basi per esprimersi come un vero "pozzo di scienza musicale" (come disse di lui qualcuno) e si avviò a divenire un grande della musica dell'epoca. Una musica la sua che, dopo qualche tentativo laico e teatrale, si orientò decisamente verso la rappresentazione e la celebrazione del sentimento religioso. L'Abate di Saint-Non, estensore del Viaggio pittoresco nel Regno di Napoli, stampato a Parigi nel 1781 in onore della Regina di Francia, fu come  J. J. Rousseau ammiratore entusiasta del Durante e per lui ebbe parole lusinghiere. Egli ricordò che il Maestro stette per 5 anni a Roma, alla scuola del Pasquini e del Pittone, musicisti celeberrimi, presso i quali perfezionò la Melodia e il Canto, nei quali eccelse e per i quali divenne poi famoso in Europa. L'Abate ricordò pure che Durante compose Oratori e Cantate per Chiese e per Camera. Di ritorno dall'esperienza  romana,  nel 1728, Francesco  Durante divenne Maestro al Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo. La sua carriera musicale continuò nel 1742 con l'assunzione della carica di Primo Maestro al Conservatorio di Santa Maria di Loreto, e nel 1745 con l'assunzione della carica di Primo Maestro nel Conservatorio di Sant'Onofrio. Con queste esperienze, come disse ancora  l'Abate di Saint-Non, "Nessun Maestro formò tanti allievi come lui...Egli  fu visto come il capo della Scuola Napoletana dalla grande quantità dei  grandi musicisti i quali tutti sono stati suoi Allievi". L'abate poi stilò un lungo elenco di musicisti contemporanei e posteri. Il Concorso del 1744 a Primo Maestro della Real Cappella Borbonica non vide Durante vincitore, ma lo vide apprezzatissimo incompreso. La  vicenda  musicale di Durante fu chiaramente tutta napoletana; come la sua vicenda matrimoniale, che lo vide impegnato in 2 vedovanze e in 3 matrimoni. A proposito di questi matrimoni Pasquale Ferro scrisse, in una sua biografia del maestro, che Durante "fece le cose in modo veramente strano, percui in gioventù sposò una vecchia  bisbetica, mentre in età avanzata, per non dire nella vecchiaia, impalmò una ragazza bella e giovanissima". Con Frattamaggiore, in quello scorcio di tempo della prima metà del '700, il Maestro Durante mantenne un legame affettivo e devozionale. E nel casale antico egli aveva  interessi che derivavano dalla eredità familiare e da un casamento che egli intendeva valorizzare per la sua villeggiatura e per i suoi riposi paesani. In quello scorcio del '700 che vide per la politica e la cultura napoletane il passaggio dal feudalesimo al riformismo, ovvero il passaggio dal Viceregno Spagnolo alla grande dinastia dei Borboni, attraverso l'interregno degli Austriaci, il  Maestro Durante visse sicuramente i temi del cosiddetto ceto civile dell'epoca.

Il ceto civile era posto tra quello aristocratico e quello popolare; era espresso dalle professioni ed aveva una certa tensione signorile; ed era impegnato a vivere, in termini pre-illuministici, la propria identità culturale e le proprie conquiste sociali. Sul piano generale era l'epoca dei riferimenti della Filosofia della storia di Giovan Battista Vico e delle analisi economiche di Antonio Genovesi. Sul piano locale era l'epoca di alcune personalità di una certa levatura culturale; come Giovanni De Spenis, riformatore del Seminario di Larino e stimatissimo dallo stesso Genovesi e dall' Abate Galiani; come Antonio Giordano, avvocato di  chiara  fama;  come Francesco Niglio, studioso della storia e del diritto e Consultore della Piazza del Popolo a Napoli, stimatissimo da Carlo III e cui a si deve pure la costruzione della torre civica; e come Michele Arcangelo Padricelli, canonico della cattedrale di Aversa e oratore insigne di fama internazionale. In questo contesto, il ritorno di Durante al casale frattese può essere visto come il tentativo del Maestro di formulare un bilancio della sua esistenza e delle sue acquisizioni, in rapporto alla sua origine, alla sua gente e alla memoria del suo luogo natio. La devozione religiosa egli la vide come il legame più importante in questa esperienza del ritorno al paese.

Sant'Antonio era un santo veneratissimo a Frattamaggiore. La costruzione della Chiesa a lui dedicata si era intrecciata profondamente con le vicende del Riscatto  nel '600, fino a diventarne il simbolo stesso nei voti del popolo. La piazza dove la chiesa  fu costruita fu infatti dedicata alla memoria di quell'avvenimento; e così  il  Largo Riscatto fu detto pure Largo Sant'Antonio, a ricordo della liberazione del paese. A Sant'Antonio era poi dedicata  una delle Congreghe Plateari più importanti del Comune, alla  quale  partecipavano  i  maggiorenti  frattesi  e nella quale si esercitò quel certo formalismo deliberativo che trovò riscontri anche sul  piano della vita civile. A questo santo, in gioventù, il Maestro Durante aveva dedicato un libretto musicale. In vecchiaia egli si iscrisse poi alla Congrega napoletana dedicata al suo nome. Sulla base di questa devozione, che trovava riscontri personali e popolari, il Maestro volle perciò erigere un suo altare in Sant'Antonio di Frattamaggiore. L'altare fu dedicato all'Arcangelo Michele, altra grande devozione del Maestro che egli volle rappresentare con una una preziosa statua lignea del Colombo e con una iscrizione commemorativa, che ancora si possono osservare nella terza cappella a destra dell'entrata della chiesa. Quest'altare con il suo pavimento, alla fine del secolo scorso, fu oggetto di una approfondita ricognizione alla ricerca della sepoltura di Durante, che qualche autore aveva ivi indicata.

Le ricerche furono infruttuose, perchè come si scoprì poi, con  la documentazione della Chiesa dei Vergini in Napoli, presso cui  il Maestro abitava, egli si era iscritto alla Congrega napoletana di Sant'Antonio. Perciò egli fu sepolto nella chiesa di San Lorenzo, tenuta dai  francescani,  proprio nell'ipogeo dell'altare di Sant'Antonio, nelle grazie del quale egli volle terminare la sua vicenda terrena.

La storiografia locale frattese del '700 ricorda il Maestro Durante in vita con alcuni documenti dell'Archivio Congregazionale della Madonna delle Grazie e del Purgatorio; nelle  carte dell'Archivio Vescovile di Aversa, relative ad una  controversia che egli tenne con gli Economi della Congrega del Purgatorio per il rilievo e l'acquisto di un tenimento di case, a nome suo e del fratello Carlo; e in un manoscritto redatto a più mani tra il '600 e il  '700 e contenente il racconto di alcune cose  notevoli capitate in Fratta, a partire dalla epidemia pestifera del 1656.

Dai primi documenti della Congregazione della Madonna delle Grazie emerge una lettura di quella particolare situazione economico-culturale, di cui si è accennato in precedenza e che vedeva il ceto civile locale impegnato a caratterizzare la sua presenza nella vicenda storica e devozionale del paese. In questo senso il Maestro Durante stabilì un rapporto con il patrimonio congregazionale della Cappella della Madonna delle Grazie e del Purgatorio, e legò la possibilità de suo ritorno frattese a quel filo di carattere religioso. Le carte dei Civilia dell'Archivio Vescovile Aversano, compilate tra il 1733 e il 1741, consentono di ricostruire la vicenda dell'acquisto delle case della Congrega, e ci presentano il Maestro che viaggiava spesso in carrozza per recarsi ad Aversa per sostenere i suoi interessi nella trattativa riguardante "il comprensorio di case sito nella strada grande di Frattamaggiore". Il Manoscritto redatto tra il '600 e il '700 ci  presenta un Francesco Durante che a Fratta si reca per la villeggiatura e che partecipa alle feste del paese. In particolare il racconto del manoscritto riguarda una caccia al toro organizzata nel luogo detto il Cantone del Trivio, dove si scatenavano i cani per l'assalto. La manifestazione era evidentemente affollatissima, sia per le strade che sui balconi; per cui vi fu il cedimento di un ballatoio  che  procurò uno scompiglio generale e gravi infortuni. Al maestro Durante, che era affacciato ad una finestra del luogo, venne un colpo per la paura e fu necessario praticargli un salasso. A questo punto possiamo anche concludere il luogo degli avvenimenti  che legarono il Maestro Durante alla vicenda paesana del  '700; ricordando che egli morì nel 1755 e che fu sepolto, come si è visto, in San Lorenzo a Napoli. Dopo la sua morte, non ci è dato di conoscere identici ed eccelsi talenti musicali in Frattamaggiore; ma  la cultura musicale, nello stile durantiano, ha avuto espressioni, scuole e maestrie significative; non è mai cessato di brillare il  fregio delle iniziative, dell'associazionismo, della memore e commossa celebrazione. Poi altri luoghi e altri soggetti  importantissimi  hanno esaltato in maniera ancora più oggettiva la grandezza del Maestro e della sua opera.

Frattamaggiore, considerandolo tra i più illustri dei suoi figli, ha dedicato al Maestro la strada grande (Corso Durante) che unisce le propaggini dell'antico casale, dal Largo Sant'Antonio al confine grumese, con grande significato storico e monumentale. E questa sembra essere la sintesi del legame che unisce Francesco Durante al paese che egli non cessò mai di amare: un legame che ancora oggi viene onorato e trasmesso all'attenzione delle generazioni nuove.